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Latteri non lascia il Mpa, anzi raddoppia

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nickdjandrea
CAT_IMG Posted on 7/1/2011, 22:38     +1   -1




E annuncia che il suo partito “ragiona” su come diventare riferimento politico

imageMentre infuria il toto-deputati, l’onorevole Ferdinando Latteri, ex rettore dell’universitŕ di Catania, da settimane nel mirino dei bookmakers che lo davano uno ad uno nel campo berlusconiano, svela alla platea degli spettatori interessati che non č nel listino dei “tornanti”. Lo fa con una breve nota, che leggiamo sulla Repubblica l giorno dell’Epifania. “Stiamo ragionando come partito, non come singoli”, avverte il professore Latteri, “stiamo ragionando come partito per diventare un punto di riferimenti della politica”.
Lo svelamento, tuttavia, propone un enigma, che non č piů il suo passaggio nel gruppo di responsabilitŕ che il Premier tenta di reclutare per salvare il governo dopo la secessione finiana, ma il ragionamento in corso nel Mpa, il Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo, che ha per scopo di fare del partito un punto di riferimento della politica.



Ci provano in tanti a decifrare la nota di Latteri, a cominciare da ragionamento. Il Mpa ha cominciato a ragionare solo oggi? Non costituiva un riferimento della politica ed ora vuole guadagnarsi il riferimento? O le scelte fin qui fatte non erano state utili per raggiungere questo rilevante risultato, di esserci, ed ora il problema e’ stato autorevolmente posto dalle’ex rettore dell’universitŕ di Catania?

Gli interrogativi sono tanti.

Come singoli i deputati del Mpa non intendono assumere decisioni, questo č chiaro, ma come partito potrebbero farlo. Se non stessero riconsiderando l’ipotesi di un ritorno nel centrodestra o di uno spostamento nel gruppo di responsabilitŕ, l’annuncio di Latteri non avrebbe alcun senso.

Naturalmente, c’č chi fa osservazioni maliziose, com’č consuetudine in frangenti come questi e, piů in generale, in politica. Una di esse sarebbe quella che vede Latteri accettare di restare dov’č in cambio di un ragionamento che abbia come sbocco il ritorno nella casa madre. Insomma, Latteri starebbe suggerendo a Lombardo ed ai suoi, di affrontare la questione centrale del “parcheggio” del Mpa in un’area meno rischiosa di quella attuale.

Qual č questa area lo sapete, il Terzo polo, composta dall’Udc di Pieferdinando casini, l’Api di Francesco Rutelli e il Fli di Gianfranco Fini. Respinta la sfiducia, č nato il Terzo polo come risposta “forte” a Berlusconi che cantava vittoria, ma quando i Vescovi hanno virato verso la stabilitŕ, manifestando perplessitŕ sul conto di Fini, e preferendo di conseguenza Berlusconi, il leader dell’Udc ha tirato i remi in barca. Rocco Buttiglione ha promesso, a nome del partito, ossigeno al governo, sicché nel momento in cui i terzo polisti avrebbero dovuto dimostrare che quella mozione respinta per tre voti non significava proprio niente, si sono comportati in modo da trasformarla in un trionfo.
E a questo punto i remi in barca potrebbero tirarli anche gli altri, lasciando Gianfranco Fini solo e alla mercé di Silvio Berlusconi che non lo ha certo “dimenticato”, tutt’altro, come dimostrano le inchieste giornalistiche dei giornali di riferimento dell’area berlusconiana (il finto attentato per accusare il Premier, le prestazioni pagate ad una prostituta, cui Fini ha reagito con una denuncia per cospirazione politica).
Ed č proprio la “solitudine” di Fini che dovrebbe stare al centro del ragionamento proposto da Latteria, o comunque annunciato dall’ex rettore. Il governo Lombardo si regge grazie alla spalla finiana, apparsa sempre solida senza se e senza ma. Lasciare il campo a Roma avrebbe delle conseguenze anche a Palermo, e non solo perché i finiani si arrabbierebbero, ma perché si arrabbierebbero pure i democratici per un eventuale (invero assai improbabile) dietrofront di Lombardo, che oggi – come Fini – e’ nel mirino dell’informazione vicina a Berlusconi.

Il Tg1 di Minzolini ha dedicato a Lombardo ed al suo esecutivo servizi di fuoco, cui č seguita anche una conferenza stampa, organizzata dall’assessore alla sanitŕ, Massimo Russo, su tutte le furie per le falsitŕ che, a suo dire, avrebbero caratterizzato i servizi, peraltro sprovvisti dell’altra campana.

Queste considerazioni fanno della nota di Latteri un enigma per ora insolubile. Al momento, dunque, si tratta di una dichiarazione che dice tutto il suo contrario, nega ma lascia pensare e coinvolge il Movimento di Lombardo in una operazione di remake della quale il governatore potrebbe non essere stato nemmeno a conoscenza. O no?

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0 replies since 7/1/2011, 22:38   8 views
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