Giovanni™ |
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| Secondo me valgono le seguenti affermazioni: 1) A volte l'amore č causa di sofferenza; 2) Non si puň dire di amare veramente se non si č disposti a soffrire per la persona amata; 3) L'amore dŕ senso alla sofferenza.
Il primo punto č ovvio; il secondo č chiarito da Gesů stesso quando ha detto: "Nessuno ha un amore piů grande di questo: dare la vita per i propri amici"; il terzo č discendente dal secondo, infatti il vero cristiano deve essere simile a Cristo, quindi deve essere disposto a soffrire, offrendo le proprie sofferenze per la salvezza delle persone care e dell'intera umanitŕ. Molti santi hanno testimoniato questa affermazione.
Per chi non crede, sempre alla ricerca del piacere (mai soddisfatta perchč il corpo č "come una belva che dopo aver mangiato ha piů fame di prima" (Divina Commedia), č assurdo accettare delle sofferenze. Ma qui c'č la differenza. Al non credente la sofferenza dŕ angoscia, talvolta disperazione, al vero credente dŕ serenitŕ, perchč la sua sofferenza ha una scopo, non č inutile!
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