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Qual č la spiegazione scientifica che l'aids causa hiv?

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CAT_IMG Posted on 12/6/2011, 17:57     +1   -1
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Patrizio Masini

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Non c'č nessuna prova che l'HIV causi l'AIDS. Infatti tutti i dati biologici ed epidemiologici in nostro possesso dimostrano che l'HIV non puň causare l'AIDS o qualsiasi altra malattia. Il concetto che l'AIDS sia causato da un virus non č un fatto riconosciuto, ma una semplice ipotesi che fu resa pubblica per la prima volta nel 1984 a una conferenza stampa del dottor Robert Gallo, un ricercatore dell'Istituto Nazionale della Sanitŕ (National Institutes of Health, in sigla NIH) [14].

L'HIV č un retrovirus, un tipo di virus studiato meticolosamente durante due decenni dai programmi sanitari federali all'interno di una ricerca su eventuali virus cancerogeni. L'idea della contagiositŕ del cancro era una nozione popolare negli anni 60 e 70. Dal momento che i retrovirus non hanno meccanismi per distruggere le cellule ospiti, e che il cancro č una condizione contraddistinta da un rapida moltiplicazione cellulare, questo tipo di virus fu considerato un possibile candidato come agente cancerogeno. Tuttavia persone in buona salute vivono in armonia con un numero enorme di innocui retrovirus; alcuni sono infettivi mentre altri sono endogeni, prodotti dal nostro stesso DNA [15]. Pochi retrovirus, forse nessuno, sembra che possano causare malattie negli uomini.

Negli anni 80, quando il CDC iniziň a dirigere la sua attenzione nei confronti dell'AIDS, Gallo e altri ricercatori che si occupavano dell'eventuale origine infettiva del cancro, spostarono la loro attenzione sul quel nuovo dilemma che veniva denominato AIDS e gli stessi scienziati governativi che prima dirigevano la ricerca su un virus del cancro iniziarono a cercare un virus per l'AIDS.

Il 23 aprile 1984 Gallo convocň una conferenza stampa internazionale congiunta col Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (Department of Health and Human Services in sigla HHS) per annunciare la scoperta di un nuovo retrovirus descritto come "la probabile causa dell'AIDS." Sebbene Gallo non avesse presentato nessuna prova per supportare la sua ipotesi, il Dipartimento della Salute immediatamente defině tale semplice ipotesi come "un altro miracolo della medicina americana & il trionfo della scienza su una malattia mortale [16]."

Piů tardi nella stessa giornata, Gallo trovň un paziente per effettuare un test degli anticorpi adesso noto come il "test dell'AIDS". Il giorno successivo il New York Times trasformň l'ipotesi di Gallo in una certezza con titoli in prima pagina che riferivano del "virus che causa l'AIDS," e tutti i finanziamenti alle ricerche di altre possibili cause dell'AIDS furono improvvisamente bloccati [17].

Annunciando la sua ipotesi ai mass media senza provvedere a sostanziarla con dei dati scientifici, Gallo violň una regola fondamentale della ricerca scientifica. I ricercatori devono prima pubblicare i dati che supportano la loro ipotesi in una rivista medica o scientifica, e documentare la ricerca o gli esperimenti che sono stati usati nel loro lavoro. Gli esperti quindi esaminano e dibattono questa ipotesi, e tentano di ripetere l'esperimento originale per confermare o contraddire i risultati del lavoro originale. Ogni nuova ipotesi deve essere sottoposta al controllo della cosiddetta "recensione autorevole" e deve essere verificata da successivi esperimenti prima che essa possa essere considerata una teoria ragionevole.

Nel caso dell'HIV, Gallo annunciň un'ipotesi non confermata ai mass media, i quali riportarono la sua idea come se fosse un fatto assodato, incitando i funzionari governativi a lanciare nuove campagne di salute pubblica basate sulla nozione infondata di un virus dell'AIDS. Alcuni attribuiscono tale violazione del metodo scientifico all'atmosfera di terrore e disperazione che circondava l'idea di un'epidemia contagiosa.

I dati che Gallo usň per costruire la sua ipotesi HIV/AIDS furono pubblicati vari giorni dopo il suo annuncio. Piuttosto che supportare le sue ipotesi, questi documenti rivelavano che Gallo fu incapace di trovare l'HIV in piů della metŕ dei pazienti di AIDS che aveva studiato [18]. Sebbene egli riuscě a determinare anticorpi nella maggior parte di tali pazienti, gli anticorpi da soli non sono un indice di una corrente infezione a sono anzi un indice dell'immunitŕ dall'infezione.

Il suo studio inoltre non riusciva a fornire una spiegazione plausibile di come un retrovirus potesse causare l'AIDS. Gallo suggerě che l'HIV lavorasse distruggendo le cellule del sistema immunitario, ma 70 anni di ricerca medica hanno mostrato che i retrovirus sono incapaci di uccidere le cellule, ed egli non ha fornito alcuna prova che l'HIV differisse da altri innocui retrovirus. In effetti ogni dato di cui siamo in possesso fino ad ora rivela che l'HIV - come tutti i retrovirus - non č citotossico.

La questione dell'HIV rapidamente si spostň dal problema su come tale retrovirus avrebbe potuto causare l'AIDS, a chi avrebbe sfruttato i diritti della scoperta, dopo che il dottor Luc Montagnier del francese Istituto Pasteur, accusň Gallo di avere rubato il suo campione di HIV. Una commissione di indagine determinň che Gallo aveva presentato dati fraudolenti nei suoi documenti originali sull'HIV, e che il virus che lui affermň di avere scoperto gli era stato spedito da Montagnier [19]. Furono condotte negoziazioni fra i governi francese ed americano per stabilire a chi appartenessero i diritti della scoperta (con le conseguenti possibilitŕ di sfruttamento economico [20]). Questo negoziato fině con un compromesso, con Montagnier e Gallo che apparivano come co-scopritori dell'HIV e co-proprietari dei diritti sul test dell'AIDS. Montagnier ha affermato poco tempo dopo di non credere che l'HIV da solo sia capace di causare l'AIDS [21].

Dal 1984 in poi vi sono state piů di 100.000 pubblicazioni sull'HIV. Nessuna di queste, singolarmente o collettivamente, ha potuto provare o dimostrare ragionevolmente che l'HIV causi l'AIDS. Sebbene Gallo asserisca che l'HIV causi l'AIDS distruggendo i linfociti T, 20 anni di ricerca sul cancro hanno confermato che i retrovirus non sono citotossici. In effetti non c'č ancora nessuna evidenza nella letteratura scientifica che dimostri che l'HIV sia capace distruggere i linfociti T, direttamente o indirettamente.

Paragonare l'HIV allo zoster virus che causa la varicella (in sigla VZV) permette di comprendere meglio come l' HIV sfidi le regole della scienza e della logica.
 
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